Un progetto in armonia con l’ambiente e il territorio che lo accoglie.
Impatto ambientale
Energia idroelettrica
Il nuovo impianto del Ritom produrrà oltre 150 GWh all’anno di energia elettrica pulita e al 100% rinnovabile: una quantità sufficiente a soddisfare il fabbisogno di 38’000 economie domestiche.
Una quota dell’energia generata sarà impiegata per alimentare la rete ferroviaria nazionale, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi delle FFS, che intendono raggiungere un approvvigionamento interamente rinnovabile entro il 2025. La produzione rimanente sarà invece utilizzata da AET che, in linea con gli obiettivi di politica energetica del Cantone, mira ad aumentare la produzione da fonti rinnovabili in Ticino.
Potenziamento senza ampliamento
La nuova centrale idroelettrica del Ritom rappresenta la perfetta sintesi tra le esigenze dell’approvvigionamento di energia e quelle della tutela ambientale. Grazie alle nuove tecnologie impiegate sarà possibile triplicare la potenza rispetto all’impianto attuale, senza necessità innalzare la diga e con una riduzione del volume delle acque impiegate. Un risultato reso possibile dall’abbandono dell’utilizzo del lago Cadagno e dallo smantellamento della presa Canaria.
La regione del Piora
L’alpicoltura, praticata già dall’anno mille, il turismo a partire dal Diciannovesimo secolo e lo sfruttamento idroelettrico iniziato nel Ventesimo secolo, hanno trasformato la Val Piora nella sua conformazione attuale. La regione è una meta escursionistica apprezzata per la bellezza del suo paesaggio, caratterizzato dalla presenza di numerosi laghi e dalla ricchezza della fauna e della flora alpine.
Il nuovo impianto è stato progettato per avere il minimo impatto possibile sull’ecosistema della regione e per permettere a turisti e alle persone del luogo di continuare a godere delle sue meraviglie naturali, sia durante sia dopo il termine dei lavori. Le misure di compenso ambientali che verranno implementate permetteranno non solo di preservare il delicato ecosistema della regione, ma addirittura di ripristinare alcuni habitat compromessi a seguito della realizzazione del primo impianto, quali ad esempio la torbiera di Cadagno di fuori.
Il fiume Ticino
Oggi gli impianti idroelettrici vengono progettati prestando maggior attenzione al loro impatto ambientale rispetto al passato. La nuova centrale del Ritom sarà infatti accompagnata da una serie di interventi che consentiranno di ristabilire lo stato naturale del tratto del fiume Ticino tra Airolo e Rodi. L’alveo del fiume a monte della centrale subirà importanti interventi di rinaturazione volti a favorire la proliferazione dei pesci e della flora acquatica. Lo smantellamento della presa Canaria garantirà da parte sua un maggiore deflusso di acqua lungo tutto questo tratto. All’altezza dello sbarramento del bacino di Airolo verrà inoltre realizzato un passaggio per i pesci, che permetterà di ripristinare la loro migrazione da e verso la valle Bedretto.
Ai piedi della centrale, infine, sorgerà un bacino di demodulazione da 100’000 m3, che raccoglierà le acque in uscita dall’impianto e ne regolarizzerà il deflusso nel fiume Ticino, evitando i problemi che le repentine variazioni di portata causano alla fauna del fiume.